Sono in tanti a lavorare…. ma proprio tanti !
Ma vediamo in che modo ed a quale scopo nella risoluzione dei problemi
Volti anonimi privi di espressione: il loro lavoro privo di significato e finalità concreta.
Ad essi basta portare a casa lo stipendio o fare soldi.
“Come sei così lavori; come lavori così ami”
(Fabio Bergamo)
L’ INCAPACE: il lavoro da lui svolto non sortisce alcun effetto o risultato concreto nel soddisfacimento dei bisogni o nella risoluzione del problemi sofferti dai destinatari della sua opera; in alcuni casi arreca un danno maggiore o ulteriore al cliente (utente/assistito/consumatore/elettore, ecc.). (Risulta essere una persona disonesta).
IL CIARLATANO: è colui che, da impostore, si finge capace e professionalmente preparato rivelandosi, a posteriori, un autentico inetto. Il destinatario della sua attività, nella migliore delle ipotesi, finisce per essere raggirato restando vittima di una autentica truffa, ecc. (Risulta essere un incapace, e come persona disonesta, un millantatore).
IL PARASSITA: la sua attività lavorativa non mira a risolvere il problema ma ad approfittare della situazione che lo stesso genera a suo vantaggio, procrastinando nel tempo gli interventi che pongono ad esso un rimedio certo e duraturo. Il parassita, può identificarsi anche con l’incapace o il ciarlatano. (Risulta essere un corrotto e/o un abietto speculatore).
IL DILETTANTE: le sue limitate conoscenze unite al suo scarso impegno nel progredire nel settore in cui opera, lo rendono meno abile del professionista; svolge la sua attività senza ambire a migliorare le sue capacità professionali ed il suo benessere economico. (E’ un lavoratore onesto ma poco affidabile; a lui si rivolge chi si accontenta di un lavoro fatto alla buona, dal costo più accessibile ma scadente nella qualità).
IL MERCENARIO: è capace nel suo campo ma svolge la sua opera solamente perché da essa ne trae un vantaggio economico; non ha alcun attaccamento o passione verso l’attività da lui svolta, essa è solamente una mera fonte di arricchimento, e per questa ragione offre il suo lavoro a chi lo paga meglio. (Risulta essere uno speculatore in quanto serve meglio chi è disposto a pagare di più; si vende al denaro più che vendere la sua opera a coloro che a lui si rivolgono; è dunque un “opportunista” e per tale ragione non conviene affidare la propria sorte ad un soggetto del genere).
IL PROFESSIONISTA: è esperto nel suo campo; per le sue indubbie capacità incamera lauti guadagni. La sua attività è per lui un lavoro che gli consente di vivere soddisfacendo non solo i suoi bisogni primari ma anche i suoi desideri. (è chiaramente ambizioso; è onesto perché preparato, rimediando ai problemi causati dagli incapaci, i ciarlatani ed i parassiti; nello svolgere la sua attività si contrappone al mercenario che ambisce smodatamente all’arricchimento attraverso il suo lavoro; finisce per identificarsi come parassita se commettendo degli errori non rimedia ai danni causati dalla cattiva riuscita del suo operato, assumendosi le responsabilità del caso). Il professionista si definisce specialista quando si occupa di un settore o una materia specifica all’interno della professione da lui svolta. Professionista può essere sia un artigiano che una persona titolata; viene considerato tale colui che svolge la propria attività con capacità adeguata, comprovata esperienza e indubbia moralità (etica professionale).
IL PERFEZIONISTA: definito anche “Miglioratore” incarna l’eccellenza assoluta nel suo campo, vede il suo lavoro come una “missione” attraverso la quale stabilire standard lavorativi e dunque sociali, sempre più elevati, allo scopo di risolvere i problemi alla loro radice, prima che diano i loro deleteri effetti a cui porre successivamente rimedio, attraverso l’opera del lavoratore professionista. Il denaro non è il suo obiettivo principale, per lui esso è solo una forma di riconoscimento per i suoi “meriti”; svolge la sua attività in proprio oppure circondandosi di collaboratori altamente qualificati e fidati che hanno il suo stesso intento; è concentrato soltanto sulle sue idee e sul raggiungimento dei suoi obiettivi; il suo impegno lavorativo è libero da limiti temporali contrariamente a coloro che offrono la loro attività dietro pagamento e per un tempo limitato e prestabilito. (Intellettualmente è un idealista e da un punto di vista etico può definirsi l’unico lavoratore moralmente motivato, perché indotto dal suo atteggiamento benevolo ed equanime – nei confronti del Prossimo e della Vita – a risolvere i problemi prima che essi provochino conseguenze alle quali poi porre rimedio con chiari costi – economici, di giustizia, di diritti, di salute, ecc. – per coloro che ne sono soggetti). I Perfezionisti, unici a conservare la “purezza di spirito” della loro personalità, nello svolgimento del loro lavoro, sono definiti da me anche “Costruttori del domani” e “Temerari del pensiero” (temerari e allo stesso tempo soltanto essi uomini consapevoli) e si identificano con i creativi, gli anticipatori, i precursori, i rivoluzionari, i visionari, gli ideatori, gli innovatori, gli illuminati, gli inventori, gli scienziati, gli intellettuali come scrittori, poeti e filosofi..
Temerari del pensiero e Costruttori del domani
Fabio Bergamo
Tra i sostenitori compaiono