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Charaxes Jasius

 

Charaxes Jasius

Ninfa del corbezzolo

 

La Charaxes Jasius nota come ninfa del corbezzolo o farfalla africana, è un lepidottero (tali insetti presentano 4 ali, due anteriori e due posteriori, ricoperte da squame sottili che donano ad esse la caratteristica colorazione) ed appartiene alla famiglia Nymphalidae.

 

 

Una ninfa del corbezzolo che si nutre delle more

 

Come tutti i lepidotteri è un insetto olometabolo ossia si sviluppa in tre fasi: dall’uovo si sviluppa la larva, dalla larva la pupa, e dalla pupa l’insetto perfetto.

È definita così perché si nutre delle foglie e del frutto del corbezzolo (noto anche come ciliegio marino) e si riproduce sulla pianta medesima.

 

La ninfa del corbezzolo ferma su un ramoscello

 

 

Foglie e frutti del corbezzolo

 

Essa è diffusa lungo la fascia tropicale dell’Eurafrasia (il Supercontinente costituito da Asia, Africa ed Europa) ed è l’unica farfalla del genere Charaxes presente in Europa. Il suo habitat è la macchia mediterranea, nelle zone aventi un’altitudine tra i 700 e gli 800 metri.

È classificata come specie rara dall’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), che è l’organizzazione non governativa (ONG) con sede in Svizzera, fondata nel 1948 allo scopo di coadiuvare la Comunità Internazionale nella tutela dell’ambiente e la protezione della natura.

Il bruco è di colore verde, di forma cilindrica con due ocelli gialli sul dorso; il capo presenta quattro caratteristici dentelli rivolti all’indietro. La pupa (crisalide) è di forma compatta e resta attaccata alla pianta nutrice fino al completamento della metamorfosi (trasformazione in farfalla adulta).

 

Il corpo, la testa e i colori de bruco della Ninfa del Corbezzolo

 

La ninfa del corbezzolo ha un’apertura alare di circa 80 mm, nella femmina può arrivare anche a 90 mm; è tra le più grandi farfalle diurne presenti in Italia. La pagina superiore delle ali è di colore bruno scuro con i margini di colore arancio.

 

Pagina superiore delle ali della Ninfa del corbezzolo

 

La pagina inferiore delle ali è bruno rossiccia con numerose bande più scure contornate di bianco o grigio. Quando la ninfa del corbezzolo è ferma con le ali chiuse a libro, la pagina inferiore delle ali molto variopinta, ha una funzione mimetica per proteggerla dai predatori (mimetismo da occultamento).

 

Pagina inferiore delle ali della ninfa del Corbezzolo

 

Le ali posteriori portano due code; dei puntini celesti sono presenti vicino ad esse, sia sulla pagina superiore che su quella inferiore ed hanno una funzione protettiva: tali puntini alla vista dei predatori sembrano gli occhi della farfalla.

Lungo il bordo le ali presentano una banda di colore arancio: nelle ali della pagina inferiore la banda di colore arancio è preceduta da una banda di colore bianco.

Come tutte le farfalle, la ninfa del corbezzolo ha una vita molto breve che oscilla tra i 15 e i 30 giorni; è una specie territoriale in particolare durante il periodo riproduttivo: infatti le ninfe maschio controllano il territorio circostante, tenendo a distanza – dalla femmina che depone le uova sulle foglie del corbezzolo – le altre farfalle, gli altri insetti ed anche dei piccoli uccelli predatori.

La ninfa allo stato larvale si nutre esclusivamente delle foglie del corbezzolo. L’adulto si nutre dei frutti maturi della pianta, succhiando i liquidi zuccherini attraverso la sua spirotromba.

 

La ninfa del corbezzolo mentre succhia i liquidi di una mela con la sua spirotromba

 

Il volo della ninfa del corbezzolo differisce da quello delle altre farfalle. Essa vola quasi in linea retta ed è molto veloce, mentre le altre specie svolazzano con spostamenti non lineari ma con andamento vario e disomogeneo.

La Charaxes Jasius è bivoltina cioè si riproduce due volte l’anno: il primo ciclo riproduttivo avviene tra maggio e giugno, il secondo si ha tra agosto e settembre (dunque la ninfa del corbezzolo del secondo ciclo trascorre il periodo invernale allo stadio larvale, per diventare farfalla la primavera dell’anno seguente).

La femmina depone le uova attaccandole alla pagina superiore delle foglie del corbezzolo, deponendo non più di un uovo per singola foglia.

Dall’uovo fuoriesce la larva, la quale costruisce un giaciglio con dei filamenti sericei, sul quale si adagia dopo essersi cibata delle foglie circostanti.

Man mano che il bruco cresce ed aumenta di dimensioni, subisce varie mutazioni fino alla fase finale dove esso si appende ad un ramoscello e posizionandosi ad uncino col corpo avvolto su se stesso, si trasforma definitivamente in pupa o crisalide (l’impupamento è l’ultima muta larvale dopo di che la farfalla diventa adulta). Dopo un periodo che può variare da due settimane ad un mese, la pupa si apre lasciando fuoriuscire la farfalla, ormai giunta al suo completo sviluppo.

 

Col bruco (larva) saldo al ramo inizia la fase di impupamento

 

 

In questa foto il bruco della ninfa del corbezzolo si è trasformato in pupa

 

 

Altre foto

 

Un esemplare della Ninfa del corbezzolo immortalato sul filo spinato

La bellissima foto è del Fotografo Naturalista Saverio Gatto

E’ possibile visitare il suo sito, ricco di foto dedicate alla Bellezza della Natura

https://www.saveriogatto.com/index.php

 

Video

Filmato sullo sviluppo della Ninfa del corbezzolo

cliccare sul link presente sotto la foto

Un uovo della Ninfa del corbezzolo

https://www.youtube.com/watch?v=ojCXlGXhDR8

 

 

Fabio Bergamo

 

 

Tra i sostenitori si segnalano

 

 

Attenzione: Se i soggetti o gli autori delle immagini utilizzate in questo articolo riconoscessero una violazione di copyright potranno segnalarlo alla Redazione, che provvederà prontamente alla rimozione delle stesse.

 

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