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La Consapevolezza del pericolo stradale

 

Si ringraziano il Sindaco di Ravello Dr. Salvatore Di Martino, la Giunta e i cittadini.

 

La Consapevolezza del Pericolo Stradale

 

 

Il presente scritto riporta integralmente l’intervento, tenuto a titolo gratuito da Fabio Bergamo al convegno sulla sicurezza stradale organizzato a Roma il 23 febbraio 2019, presso la Fiera della Capitale, in diretta streaming con migliaia di telespettatori in tutta Italia.

In esso vengono illustrate le varie forme del pericolo stradale a cui sono esposti gli automobilisti e ancorpiù i motociclisti.

 

 

Ad esso seguirà lo scritto relativo alla guida in massima prudenza non ancora sancita dal CdS con una apposita norma che preveda appunto una adeguata condotta di guida quando i conducenti si trovano ad affrontare un pericolo il cui rischio è maggiore del normale: tale lacuna è confermata ahimè dall’elevato numero di neopatentati che perdono la vita in strada.

L’elaborato può essere utilizzato come introduzione ai segnali stradali verticali di pericolo nelle autoscuole.

 

Un esempio di Quiz sulle precedenze per il superamento dell’esame di teoria

 

L’Educazione stradale da sempre viene intesa come conoscenza della segnaletica stradale e delle norme del Codice della Strada impartite teoricamente nelle scuole e in particolare nelle autoscuole che sulla scorta di tali informazioni, effettuano poi le esercitazioni di guida, in vista del conseguimento della patente dei loro allievi.

 

Ma qual è la funzione principale se non esclusiva della Educazione stradale?

Il vero scopo della Educazione Stradale, è quello di rendere consapevole l’allievo e dunque il guidatore principiante, dei PERICOLI e dei RISCHI da essi derivanti, che si troverà ad affrontare, nell’uso della strada.

Essa non potrà mai essere efficace nel contrastare la incidentalità se non svolge il suo vero ruolo, che è quello di favorire, nel conducente, una guida consapevole e responsabile fin dai primi giorni di guida.

Ed il numero degli incidenti in cui sono coinvolti i neopatentati stanno a dimostrare, da ormai molti anni, che l’educazione stradale non risulta adeguata al suo scopo, come stabilito e previsto, per norma di legge, all’art. 123 del CdS.

 

 

Cosa sono il pericolo stradale e il rischio stradale

Dobbiamo distinguere il Pericolo stradale dal Rischio stradale che ne è la diretta sua conseguenza a cui il conducente risulta esposto. Infatti, non esiste un pericolo che non determini un “rischio” per chi si trova ad affrontarlo, va da sé che il comportamento del conducente esperto sarà diverso da quello del conducente principiante.

 

Il fatto stesso che molti automobilisti durante la guida si servano con disinvoltura del telefonino, sta a dimostrare quanto sia scarsa in loro la consapevolezza del pericolo e del rischio che si ha nell’uso della strada in generale e in particolare con l’uso di esso.

La funzione della educazione stradale è quella di consentire al neopatentato di imparare a guidare prima di rimanere vittima di un incidente, dunque di limitare il più possibile degli errori di guida.

 

Definiamo il pericolo stradale ed il rischio stradale

IL PERICOLO STRADALE è la condizione oggettiva ed estrinseca del rischio (il pericolo come rischio nella sua forma materiale; in quanto pericolo concreto di cui mi è nota l’esistenza).

In quanto tale, il pericolo è riferito perlopiù al veicolo guidato dal conducente, perché attinente alla strada e dunque alla circolazione dei veicoli.

 

Il fango in strada è un pericolo

 

IL RISCHIO STRADALE è la condizione soggettiva del pericolo (il pericolo come rischio intrinseco, di cui non riesco ad avere piena coscienza, se non quando avrò acquisito una sufficiente esperienza alla guida tale da renderlo a me evidente nella sua effettiva gravità).

Esso, non è dunque riferito al veicolo ma è relativo principalmente alla persona del conducente (sono cosciente del pericolo perché ne percepisco realmente il rischio).

So di trovarmi di fronte ad un pericolo se sono consapevole di essere esposto al rischio che esso comporta per la mia vita, e conseguentemente uso la NECESSARIA ACCORTEZZA (prudenza) per non restarne vittima.

Ad esempio i motociclisti sono otto volte più a rischio di incidenti gravi e mortali degli automobilisti ed è la loro abilità di guida, in primis, a garantire ad essi sicurezza a fronte dei pericoli della strada: tale condizione è una ulteriore conferma che il rischio deve essere noto affinché il pericolo sia concepito come tale dal conducente.

Un pericolo di cui non si conosce il rischio induce il conducente inesperto ad avere un atteggiamento imprudente che rasenta la temerarietà. Infatti, il termine temerario (dal latino temerarius ossia alla cieca, avventatamente) sta ad indicare colui che nel compiere un’azione non valuta il rischio per incoscienza o sprezzo del pericolo.

 

A causa del fango l’autobus finisce fuori strada

Al pericolo fango è conseguito il rischio da esso derivante che è la perdita di aderenza degli pneumatici causando l’uscita di strada del veicolo.

 

Non a caso si parla del “Paradosso del Neoconducente” che detta:

“Ogni volta che un guidatore inesperto mette in atto un’imprudenza, senza pagarne le drammatiche conseguenze, si rafforza in lui la convinzione di essere immune dai rischi della strada. Ciò innesca un circolo vizioso che si interrompe quando si verifica l’incidente stradale – nei casi più gravi con danni lesivi o mortali – che determina l’immediata consapevolezza del pericolo in tutte le persone inesperte coinvolte nel sinistro”.

 

È nei primi mesi di patente che viene a formarsi lo stile di guida che il conducente adotterà per gran parte dei suoi anni al volante, per questa ragione, come proposto da Fabio Bergamo, converrebbe effettuare un primo test di guida dopo 6 mesi ed un secondo dopo 12 mesi dal conseguimento della patente.

 

Un numero adeguato di lezioni di guida sono fondamentali

per la formazione del nuovo conducente

 

Le forme del pericolo stradale

IL PERICOLO STRADALE si suddivide in 4 distinte categorie:

 

1°:  IL PERICOLO PERMANENTE

2°:  IL PERICOLO TEMPORANEO

3°:  IL PERICOLO ATTUALE

4°:  IL PERICOLO ACCIDENTALE

 

vedremo e spiegheremo più avanti cosa essi sono.

 

Utilizzare la strada come una pista mettendo in bella mostra le proprie abilità di guida vuol dire mettere a rischio la propria vita e nel contempo trasformarsi in un pericolo per gli altri.

 

LA SICUREZZA E I SISTEMI DI PRECAUZIONE

La SICUREZZA è un VALORE e nell’uso della strada è la condizione per cui gli incidenti causino danni solo ai veicoli. Ciò può avvenire quando: il pericolo permanente e/o quello temporaneo è noto, quindi visibile ed il rischio che esso comporta è avvertibile; il pericolo attuale, strettamente dipendente dalla guida adottata dal conducente (in quanto esperto e consapevole) è irrilevante o perlopiù trascurabile.

I dispositivi definiti di sicurezza, di cui sono dotate le automobili o le motociclette (freni, abs, esp, airbag, ecc. lo stesso casco per i motociclisti, ecc. e le cinture per gli occupanti delle auto) risultano solo dei sistemi di precauzione, se utilizzati con una guida effettuata NON IN SICUREZZA. E come tali possono farsi rientrare nella categoria dei DATI (dal latino datum, cosa data).

Dunque, la sicurezza MI APPARTIENE in quanto VALORE FONDANTE E INELIMINABILE PER LA MIA VITA, e dipende esclusivamente dalla CONSAPEVOLEZZA (CONOSCENZA ED ESPERIENZA) del mio essere conducente, e non dalle cose di cui è dotato il veicolo ai fini della sicurezza.

Ad esempio: Se vogliamo usare i freni senza rispettare i limiti di velocità e la distanza di sicurezza, i freni da “dispositivo di sicurezza” degradano  a “sistema di precauzione” (è il caso della brusca frenata senza mantenere una debita distanza di sicurezza dal veicolo che ci precede; se invece mantengo la distanza di sicurezza e procedo ad una velocità adeguata, l’uso del freno mi garantirà sicurezza, e non sarà un mero sistema di precauzione atto a scongiurare il tamponamento).

 “La sicurezza sta alla precauzione come il normale rallentamento sta alla frenata brusca o di emergenza”.

Dunque tra l’uso dei freni ai fini della sicurezza e l’uso dei freni per precauzione c’è la Educazione Stradale.

 

Sappiamo tutti che la sicurezza è un bisogno insito alla natura umana, infatti:

L’UOMO PER ISTINTO DI CONSERVAZIONE, COME QUALSIASI ALTRO ESSERE VIVENTE, È INDOTTO PIÚ ALLA CAUTELA CHE ALL’ESPOSIZIONE AL RISCHIO.

Dobbiamo aggiungere però, che l’animale mette a rischio la sua vita solamente perché è in gioco la sua sopravvivenza (ricerca del cibo) e non per spostarsi semplicemente da un luogo ad un altro come accade per l’uomo che si muove a piedi, o alla guida di un’auto o una moto, per motivi di lavoro, svago, ecc.., e non per procacciarsi il cibo.

 

I 3 LIVELLI DI SICUREZZA PER I MOTOCICLISTI

 

1  LE PROTEZIONI

(sono utili ma ad incidente ormai avvenuto)

Sono il casco, il paraschiena, le protezioni agli arti, i guanti, ecc..

 

Il Casco

 

 

 2 L’ ABILITÁ DI GUIDA

 (essa è importante per prevenire l’incidente)

Derivante dall’esperienza in strada, nel corso del tempo, che si traduce in: padronanza del mezzo, corretta gestione delle prestazioni, visione d’insieme dell’ambiente-strada in cui ci si muove.

 

La guida nel rispetto della sicurezza stradale

riduce notevolmente le possibilità di restare vittima di un incidente

 

 

3 LE STRADE

(Esse rappresentano la sicurezza di base che è fondamentale)

Le strade sono il contesto o l’ambiente che deve garantire la “sicurezza di base” affinché il conducente, col crescere dell’esperienza, acquisisca le necessarie capacità, atte a consentirgli di essere consapevole dei rischi a cui è esposto, con l’effetto di indurlo ad una guida responsabile, utile a salvaguardare, in primis, la sua vita dal pericolo che lui stesso è per essa, già dai primi giorni di guida da patentato.

 

La strada è il contesto in cui i pericoli, ed i rischi che da essi scaturiscono, devono essere controllati con la capacità e l’esperienza di guida.

 

Vediamo nello specifico adesso, i vari pericoli stradali di cui si è fatto cenno all’inizio

 

  1. IL PERICOLO PERMANENTE

IL PERICOLO si definisce PERMANENTE quando è indicato dai SEGNALI VERTICALI DI PERICOLO.

Ma non bisogna dimenticare che il segnale verticale di pericolo che informa il conducente della sua presenza, ha la semplice funzione di renderlo identificabile come PERICOLO COSTITUTIVO DELLA STRADA.

 

Il Pericolo Permanente viene individuato dal conducente grazie ai segnali di pericolo

 

 

2. IL PERICOLO TEMPORANEO O DEGRADATIVO

IL PERICOLO TEMPORANEO assume la forma dell’insidia stradale (buche o avvallamenti causati dalla sporgenza delle radici degli alberi o dalla strada deformata, asfalto liscio, tombini sfalsati e non a livello del piano stradale, barriere guard-rail pericolose, strada priva di manutenzione, strade o gallerie con scarsa illuminazione, strada priva di segnaletica, ecc..). Il pericolo temporaneo è dunque il prodotto della usura della strada e della mancata o ritardata manutenzione, quindi si identifica come PERICOLO DEGRADATIVO o DEGENERATIVO DELLA STRADA.

La responsabilità del PERICOLO TEMPORANEO è a carico degli enti pubblici o privati concessionari che hanno il compito di garantire costantemente la sicurezza sulle strade, attraverso la regolare manutenzione o le migliorie da apportare ad esse, così da rendere più agevole e sicura la circolazione

Ad esempio il pericolo temporaneo per i motociclisti è un guard rail non a norma come vediamo in foto.

Guard-rail divelto e pericoloso (pericolo temporaneo o degradativo)

 

    Guard-rail con fascia salva-motociclisti

 

 

  1. IL PERICOLO ATTUALE

IL PERICOLO ATTUALE è strettamente dipendente dalla circolazione, quindi dal movimento dei veicoli. Esso dipende dalla condotta di guida del conducente e scaturisce in massima parte dal mancato rispetto delle norme del CdS.

Le cause che danno luogo al PERICOLO ATTUALE sono: l’inesperienza alla guida, la distrazione, la stanchezza, il mancato rispetto dei limiti di velocità, l’effettuazione di sorpassi azzardati e non sicuri, la irregolare distanza di sicurezza ed il non mantenere la destra, il trasgredire le norme sulla precedenza, la guida dopo aver assunto alcool o droghe, l’intensità del traffico, il mancato rispetto della segnaletica verticale e orizzontale, ecc.

Il PERICOLO ATTUALE si amplifica in presenza di condizioni meteo avverse: pioggia, nebbia, ghiaccio, neve, fango, ecc. e ancora a causa delle strade prive di manutenzione e non a norma (pericolo temporaneo).

Per limitare i rischi derivanti dal PERICOLO ATTUALE abbiamo le seguenti azioni: formazione adeguata dei conducenti, veicoli sottoposti a regolare manutenzione, controlli stradali (forze dell’ordine, videosorveglianza, sistemi elettronici per il controllo della velocità), guida in condizioni climatiche e ambientali favorevoli.

ATTENZIONE! A tutto questo, come sopra anticipato, converrebbe introdurre un test di guida a 6 mesi e a 12 mesi dalla abilitazione, così da SAGGIARE la qualità della condotta del conducente che in questo lasso di tempo ha sperimentato la guida nel traffico, con le difficoltà e le problematiche che la circolazione stradale comporta: l’istruttore di guida potrà aiutarlo a correggere dei difetti del comportamento al volante che la breve esperienza ha potuto ingenerare in lui, ancora non formato del tutto, e fornirgli ulteriori input, consigli e suggerimenti, affinché possa limitare il numero degli errori, delle manchevolezze o delle imprudenze che potrebbero essere causa di incidenti anche gravi. Sappiamo infatti che i neoconducenti hanno delle limitazioni alla guida nei primi anni di patente, proprio perché principianti e non maturi dal punto di vista della consapevolezza del pericolo, come chiarito da me in questo mio scritto.

 

La Circolazione stradale si definisce appunto come Pericolo Attuale

 

  1. IL PERICOLO ACCIDENTALE

Il PERICOLO ACCIDENTALE è quello imprevedibile, esso si verifica in maniera inaspettata ed imprevista non dipendente dalla condotta di guida del conducente (cosa che invece si verifica nel pericolo attuale).

Esso può scaturire da un improvviso guasto meccanico (cambio, motore, freni, luci, tergicristalli, ecc.), dallo scoppio di uno pneumatico pur essendo in buone condizioni; può essere generato da un malore improvviso di cui resta vittima il conducente (vedi anche il colpo di sonno alla guida).

Dunque, il PERICOLO ACCIDENTALE è l’unico a basarsi sulla pura eventualità, e si identifica come evento casuale, fortuito e improvviso e come tale inaspettato, perché la sua verificazione avviene in condizioni di efficiente manutenzione del veicolo o buona salute del conducente.

 

                             Scoppio di uno pneumatico per difetto di fabbrica

 

 

Malore improvviso del conducente

 

Viste poc’anzi le varie forme che assume il pericolo stradale, definiamo il Rischio stradale di cui si è già parlato.

 

COS’È IL RISCHIO STRADALE

IL RISCHIO STRADALE si definisce come il GRADO O IL LIVELLO DI PERICOLOSITÁ a cui il conducente è esposto, rispetto al Pericolo che egli affronta alla guida del proprio veicolo (moto o automobile).

La curva nella prima foto in basso è meno pericolosa di quella della seconda; di conseguenza il rischio di restare vittima di un incidente o di esserne la causa per altri (pericolo), è inferiore a quello della seconda.

 

Curva con visibilità

 

 

Curva con visibilità nulla

 

Chiarita la differenza tra pericolo stradale e rischio stradale, quale comportamento dovrà adottare l’Automobilista e ancorpiù il Motociclista per non mettere a repentaglio la propria vita e quella altrui?

La risposta a questa fondamentale domanda il lettore la troverà nello scritto dedicato alla introduzione della guida in massima prudenza e del cartello verticale Rischio Elevato ad essa connesso. Tale argomento, sempre elaborato da Fabio Bergamo è disponibile al link specifico dal titolo “Massima prudenza e rischio elevato”. Grazie.

 

IN CONCLUSIONE

Da tale scritto abbiamo compreso che l’Educazione Stradale scaturisce:

 

1   Dalla Consapevolezza del Pericolo

(Frutto della conoscenza ed esperienza maturate dal conducente)

 

e ciò può avvenire

2   Non banalmente e semplicemente indicando lo stesso, ma potendone valutare il Rischio

(Così da favorire nel conducente una guida adeguata)

 

e che la Consapevolezza del Pericolo ha come fondamento:

3   La Responsabilità di garantire in maniera adeguata la Sicurezza di Base

(Lavoro di costruzione e manutenzione delle strade allo scopo di garantire la sicurezza necessaria agli utenti)..

 

 

Grazie, Fabio Bergamo

 

COMMENTO di un INSEGNANTE di teoria e guida: Molto interessante la differenza tra i vari concetti di pericolosità e la possibilità (necessità) di integrare dei test di guida dopo il conseguimento della Licenza, come già avviene in America con i 16nni. (Daniele Andrea Bilanzuoli – Insegnante di autoscuola – Autoscuola Concorezzese).

COMMENTO di un AVVOCATO: “Lo scritto di Fabio Bergamo dedicato ai pericoli della strada è un interessante contributo in materia di sicurezza stradale; anche in relazione alle responsabilità connesse al sinistro stradale (basti pensare all’art. 589 bis c.p. introdotto nel nostro ordinamento come fattispecie autonoma rispetto al reato di omicidio colposo). Si rende doveroso favorire un approccio alla guida ancora più consapevole e accorto”.        Dr.ssa Paola Ragosta – Avvocato Penalista..

COMMENTO di un AVVOCATO: “Egregio Sig. Fabio Bergamo, mi compiaccio che ci siano ancora persone come Lei, che hanno a cuore temi sociali. Le auguro di riuscire a portare a termine i Suoi meritevoli progetti; pertanto le auguro ogni successo”. Avv. Roberto Zappia (MILANO)

 

Tra i sostenitori compaiono

 

 

 

 

Attenzione: Se i soggetti o gli autori delle immagini utilizzate in questo articolo riconoscessero una violazione di copyright potranno segnalarlo alla Redazione, che provvederà prontamente alla rimozione delle stesse.

 

 

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