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Il Kerygma dell’Arte

 

Si ringraziano il Sindaco di Ravello Dr. Salvatore Di Martino, la Giunta e i cittadini.

 

Il Kerygma dell’Arte

Riflessioni sul concetto filosofico dell’estetica

“La Bellezza interroga dell’uomo il poetico, scrutamento del suo essere”. (F.B.)

 

Dipinto olio su tela dell’artista Antonino Cammarata

L’opera pittorica è stata pubblicata con l’autorizzazione dell’Autore

Per conoscere le sue opere:

https://www.dipinticammarata.it/

 

L’estetica, in quanto indagine filosofica sul bello, concerne la comprensione della relazione sentimentale dell’uomo con la natura (bello naturale) e con l’arte (bello artistico).

Compito dell’estetologo (il filosofo che si occupa del giudizio estetico) è individuare dunque i caratteri o meglio le modalità, mediante le quali il soggetto (l’esteta in quanto artista da una parte e l’esteta in quanto fruitore/osservatore dall’altra) giunge a concepire il grado di espressività, in termini di sensibilità (l’interiorizzazione emotiva da cui l’esteriorizzazione razionale che posso definire come “processo di imbellimento dell’anima”) che la natura o l’oggetto artistico gli trasfondono (l’osmosi estetica trovante nell’empatia la sua forma riconoscibile).

L’uomo comprende la natura fuori di sé (la natura fisica che ha come simbolo esteriore il creato) per mezzo del prodotto artistico, e l’opera d’arte una volta concepita come tale, cioè avendo un suo vigore estetico, fa sì che egli comprenda se stesso (la natura spirituale o sopranatura che ha come simbolo l’increato, cioè Dio che è dentro e fuori di sé).

Solo in questo caso l’arte può dirsi veramente tale: in realtà l’arte è la rappresentazione esterna di ciò che il produttore desidera o meglio tende di far emergere in primis dalla interiorità sua al fine di trasmetterla a quella del fruitore e ciò vale anche per la natura presa per se stessa, che mediante la sua razionale comprensione è la porta che apre alla conoscenza di sé dell’uomo (anàmnesi estetica).

Dunque nell’osservare un’opera d’arte il fruitore si troverà in realtà di fronte ad uno specchio che riflette, tramite i suoi sensi atti a comprenderla,  la sensibilità dell’autore, in altri termini, la “magia dell’arte” si misurerà proprio nella capacità di compenetrazione dell’autore che troverà  conferma nel grado di percezione dell’osservatore dell’opera stessa (percezione che non raggiungerà mai quella del produttore che chiameremo anti-fruitore essendo il primo a usufruirne come destinatario, ma comunque rilevante sul piano dell’apprensione estetica).

Quanto più forte sarà stata la capacità di compenetrazione dell’autore nella produzione dell’opera d’arte, compenetrazione che dimostrerà il passaggio dalla iniziale chiusura in sé alla finale apertura all’altro da sé, (empatia o Einfühlung per usare un termine caro al filosofo tedesco Theodor Lipps, 1851-1914) maggiore sarà il grado di percezione/interiorizzazione dell’osservatore (da qui il prodigio artistico, il miracolo dell’arte che amo definire kerygma, che è prerogativa del genio e che produce meraviglia nell’osservatore e non giudizio critico facendo sì che si rimanga senza parole, e quindi stupefatti nell’atto della sua apprensione).

 

Lago di Braies – (Bolzano)

 

Sul piano estetico, dunque, l’uomo per comprendere se stesso, può percorrere due strade: quella delle scienze (parleremo così di estetica delle scienze) e quella delle arti (dunque estetica delle arti).

Nel primo ambito (che definisco arti primarie) rientrano le scienze naturali (matematica, fisica, chimica, biologia, ecc..) e dello spirito (filosofia, teologia, storia, giurisprudenza, ecc..) e le loro relative espressioni; nel secondo (che chiamo arti secondarie) quelle delle arti comunemente intese come la pittura, la scultura, la musica, il canto, la danza, la fotografia, le rappresentazioni teatrali e cinematografiche, il folklore e le tradizioni popolari, la gastronomia come arte della cucina, la moda intesa come arte dell’abbigliamento (fashion design), nonché l’architettura come espressione artistica delle costruzioni dove arte e ingegneria interagiscono (immaginiamo l’ordine architettonico con le sue decorazioni pittoriche e scultoree), il car design, il motorcycle design, ecc.

A questo punto se per estetica intendiamo, come comunemente (e aggiungo anche con superficialità di pensiero), si pensa e si dice, la scienza del bello e dell’arte, possiamo tranquillamente affermare che l’arte è scienza al pari delle altre, cioè quelle naturali e spirituali e come tale ha delle regole (stili, canoni, sistemi e tecniche produttive a cui sono legati criteri atti alla sua comprensione/valutazione critica in relazione alla efficacia del suo scopo) ben precise a cui ci si deve attenere affinché essa svolga la sua funzione che è appunto quella estetica che come ho detto si traduce in capacità di giudizio atto a valutare l’imbellimento dell’anima mediante la comprensione del bello nella sua duplice forma artistica e naturale.

 

Dipinto olio su tela dell’artista Antonino Cammarata

L’opera pittorica è stata pubblicata con l’autorizzazione dell’Autore

Per conoscere le sue opere: http://www.dipinticammarata.it

 

Di conseguenza ciò che è da considerarsi “bello” nell’arte è da considerarsi “giusto” (dunque etico moralmente ed equo quando ci troviamo a stabilire praticamente la moralità stessa) nelle scienze dello spirito, ed “esatto” in quelle naturali, (esempio: l’osmosi estetica si tradurrà in osmosi concettuale nella filosofia come nel caso del concetto della fiducia e ancora nello studio del diritto nella comprensione del valore morale del principio di legalità, ecc.).

“Bello”, “giusto” ed “esatto”, sono dunque i tre concetti cardini, stanti alla base della realtà estetica dell’essere umano.

Il bello è l’espressione del sentimento razionale nel giudizio di gusto e come tale è uguale per tutti, quindi universale, (ho usato il termine “uguale” perché questo giudizio si fonda sulla libertà).

Il giusto è l’espressione del sentimento razionale nel giudizio etico e come tale ha valore di legge. (ho usato il termine “valore” perché qui entra in gioco la moralità del dovere)

L’esatto è l’espressione del sentimento razionale del giudizio matematico e come tale ha validità assiomatica (ho usato il termine “validità” in quanto tale giudizio è fondato sulla necessità).

I tre giudizi estetici, (il bello, il giusto e l’esatto) sono tutti naturali ovvero appartengono alla natura stessa del creato (universo fisico) e l’uomo proprio perché dotato di anima intellettuale (intelletto logico) è destinato ad esprimere unicamente se stesso mediante tali categorie che sono proprie della sua realtà esistenziale in quanto essere votato alla perfezione interiore di sé e dunque del mondo fuori di sé (universo spirituale): l’anima dell’uomo è l’anima del mondo, perché il mondo prima di essere fuori è dentro di lui ed è proprio l’arte a far concepire tale realtà della vita che ad un tempo è immanente e trascendente da cui la comprensione dell’Essere (l’uomo nel mondo e il mondo nell’uomo) che è prova dell’esistenza di Dio.

 

Fior di Loto

 

L’uomo così risulta essere l’interprete soprannaturale di una realtà che è naturale in primo luogo (spontanea alla prima osservazione), poiché approccio alla conoscenza di sé (conoscenza apparente). L’essere umano in quanto tale, è natura e sopranatura insieme; da ciò le mie definizioni dell’uomo come “paradosso estetico” e di Dio come “Alto Profondo” (ricordo che nelle Sacre Scritture, Dio infatti, è definito in lingua ebraica,  “L’Elyon”, che vuol dire L’Altissimo).

In quanto sopranatura inserita nella natura della sua esistenza, l’uomo ha bisogno di scoprire se stesso fuori di sé per poi tornare in sé rinnovato/ritrovato (autocoscienza altrimenti, io estetico).

Così, alla semplicità/spontaneità della natura l’uomo, per comprendersi è destinato a contrapporre ad essa, l’io estetico del bello, del giusto e dell’esatto, proprio perché creato ad immagine e somiglianza di Dio: tra la libertà del bello e la necessità dell’esatto che si contrappongono, vi è dunque la “moralità del dovere” del giusto, che, trova la sua espressione ultima proprio nella fede (sentimento religioso).

 

Piana di Girasoli al tramonto

 

La natura funge dunque da primo gradino di “scoprimento” dell’Umano Essere (in quanto dotato di intelletto l’uomo si abbassa al livello della natura che non è dotata di anima intellettiva ma di anima sensitiva per gli esseri vegetali e di anima sensitivo-istintiva per gli esseri animali; e come tale essa è un essere vivente inferiore rispetto a lui); il secondo gradino è l’arte che ha come scopo quello di  innalzare l’uomo alla sua realtà spirituale/universale facendolo passare dalla sua iniziale condizione naturale a quella sopranaturale (insomma la natura attraverso l’arte viene giustamente idealizzata dall’esteta nelle forme in cui ritiene più adatte ad esprimere la sua esteticità che è alla scaturigine dell’eticità in quanto fine ultimo del fenomeno/manifestazione artistica).  L’arte fa sì che l’uomo ritorni in sé dopo la sua iniziale scoperta, da cui la personale ricerca-maturazione (nel Vangelo di Gesù questa trasformazione viene identificata con il concetto del “Figlio dell’uomo”).

L’uomo (l’esteta in quanto artista o scienziato o ancora semplice fruitore) dunque si scopre in una sua contrazione con la natura che comporta l’immediato innalzamento verso il suo spirito facendo sì che giunga alla piena consapevolezza di sé (dalla contrazione alla liberazione dello spirito; a tal proposito invito a leggere nel Vangelo di Giovanni il capitolo 3 dal titolo “Il dialogo con Nicodemo”).

Ciò è immediatamente ravvisabile nel genio artistico (artista o scienziato che sia) che si è già impadronito del suo io estetico, mentre è successivo nel semplice osservatore o fruitore dell’opera d’arte o della natura; nell’artista e nello scienziato siamo di fronte ad un “io estetico evidente”, al contrario, nel fruitore troviamo un “io estetico latente”.

L’artista dunque per comprendere se stesso avrà un contatto immediato con la natura (sensibilità soggettiva o razionale); il fruitore dovrà invece attendere la altrui produzione artistica per giungere alla comprensione di sé (sensibilità oggettiva o irrazionale).

 

Stazione marittima di Salerno

Opera realizzata dall’Architetta irachena Zaha Adid

 

In quale maniera l’arte (per arte si intende esclusivamente l’opera del genio artistico/scientifico) svolge dunque il processo di “osmosi estetica” (trasmissione di sentimento prima sensibile poi razionale) nei confronti del fruitore? Per rispondere a tale interrogativo farò l’esempio della pittura; aggiungo però che questo caso vale comunque per tutte le forme d’arte primarie o secondarie che siano.

Sappiamo bene che nel genio artistico intelletto e arte (talento) si combinano in maniera sublime. Nella pittura come pure nella scultura l’artista prima “pensa” l’opera (con l’uso della immaginazione), poi la “produce” (con la tecnica), ed in ultimo la “contempla” (torna a pensarla una volta completata, non più sensibilmente ma razionalmente) nella sua magnifica potenzialità espressiva diretta alla parte più profonda dell’anima, ossia l’inconscio (spirito libero o ancora inconsapevole/incolto). In questa terza e ultima fase l’arte dunque cede il passo all’intelletto logico (dall’inconscio al conscio, questo è il valore-limite dell’arte), al pensiero critico-speculativo cioè alla filosofia in quanto solo essa può comprendere la realtà: così l’intelletto artistico spiana la via al “tutto dell’intelletto logico” che nell’arte era miscelato al genio artistico.

La contemplazione (il desiderio, l’anelito innato a scoprire ciò che giustamente non è di primo acchito percepibile per via sensibile) che è riflessione interiore, per l’esteta, passa ad identificarsi con l’esteriorità della volontà stessa, con il desiderio di creatività dell’uomo, con la spinta alla produzione di ciò che si è pensato perché solo ciò che non si pensa non può realizzarsi nella realtà (dalla coscienza si passa all’autocoscienza ossia dalla scoperta si passa alla creazione in quanto la riflessione interiore conduce all’iniziativa esteriore).

 

Lamborghini Sian disegnata da Mitja Borkert

 

L’arte, allora, è un invito a creare ciò che si può pensare e ciò che l’uomo può pensare è tutt’altro che utopico (nei miei scritti ho definito il pensiero come “l’ente immano-trascendente che unifica l’uomo a Dio”; tengo a precisare che l’utopia ha un’accezione negativa, quando è pensiero solo immaginato e non condotto alla sua realizzazione; a riguardo sono tipici esempi di “realizzazione utopica” le rivoluzioni storico-politiche, (pensiamo per un attimo al messaggio rivoluzionario della religione cristiana, fondata da Gesù di Nazareth, che ha cambiato il corso della storia) quelle scientifiche e appunto quelle artistiche in cui l’anticipatore di un nuovo genere, uscendo dagli schemi consolidati e di tradizione, col suo genio, ne origina realmente uno nuovo, dando avvio ad un vero e proprio stile seguito da una schiera di artisti (di varie categorie all’interno dello stesso ambito) sensibili al cambiamento ossia alla novità più rispondente a rappresentare, appunto con forme più opportune, l’oggetto avente finalità estetiche).

 

Volto di Gesù Cristo

 

L’arte in conclusione è lo stimolo alla conoscenza della libertà dell’uomo, libertà che si realizza nella sua volontà: esteticità (scoperta), eticità (creazione) e fede (autocreazione, amore trascendente) sono i tre passaggi mediante cui l’arte compie la sua funzione, che, è quella di innalzare l’uomo sopra la natura materiale della vita facendo sì che essa sia vissuta nella pienezza/completezza della sua esistenza ossia nell’accordo tra materialità e spiritualità, finito ed infinito, creato e increato, uomo e Dio.

La nuova Kawasaki Ninja (2021)

 

Fabio Bergamo

Periodo di elaborazione: (←2007)

Si ringrazia l’artista Antonino Cammarata per aver concesso la pubblicazione di suoi alcuni dipinti a corredo dello scritto “Il Kerygma dell’Arte” elaborato da Fabio Bergamo. L’immagine di copertina è anch’essa un’opera pittorica del bravo artista siracusano Antonino Cammarata.

ecco il suo sito: http://www.dipinticammarata.it

 

Tra i sostenitori si segnalano:

https://www.motoairbag.com/

 

 

https://www.holyart.it/it

 

 

Attenzione: Se i soggetti o gli autori delle immagini utilizzate in questo articolo riconoscessero una violazione di copyright potranno segnalarlo alla redazione, che provvederà prontamente alla rimozione delle stesse.

 

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